Gioco d’aula esperienziale – La torre dei spaghetti

Come trasmettere al meglio i concetti del Team Working in un contesto formativo se non attraverso giochi d’aula attentamente progettati e valutati dai esperti del settore?

Per lo sviluppo della prima lezione – di una serie di quattro dedicate all’approfondimento dello stress lavoro correlato e dinamiche di gruppo all’interno di un contesto più ampio di qualità – mi sono di nuovo affidata alla vasta collezione di volumi sul tema delle metodologie interattive della Rete Bibliotecaria Bergamasca.

Per scoprire il gioco d’aula della seconda lezione leggi l’articolo Gioco d’aula esperienziale – Il progetto segreto.

Per il particolare momento postprandiale della lezione ero alla ricerca di un attività didattica coinvolgente, che permettesse ai partecipanti di rientrare nel contesto formativo ma anche di digerire tranquillamente il pasto. Nello stesso tempo, l’attività didattica doveva essere un catalizzatore per far emergere la necessità di progettare prima di dar inizio ad un’attività,  l’importanza dell’assegnazione dei ruoli, la responsabilità della gestione di risorse materiali e di tempo limitate,  nonché il rispetto dei requisiti del cliente e i benefici del lavoro di gruppo.

Ho trovato due ottime soluzioni nei volumi

  • Forema – Small Techniques, giochi d’aula e attività per l’apprendimento esperienziale (Franco Angeli, 2013) – Torre di marshmallow
  • Renata Borgato, Massimiliano Moscarda, Erika Cardeti – Cibo per draghi: Come progettare i giochi d’aula e condurre il debriefing nella formazione esperienziale (Franco Angeli, 2018) – Il ponte di spaghetti.

Ambedue trattano un lavoro di gruppo basato sulla tecnica della costruzione ma invece dell’utilizzo dei soliti materiali quali mattoncini o Lego, propongono una materia prima molto familiare alla cultura italiana – gli spaghetti!

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Il gioco esperienziale la torre dei spaghetti è facilmente adattabile ad aule di varie dimensioni, formando gruppi di minimo 3 partecipanti. Personalmente l’ho applicato con classi di 27 persone, dividendole in 3 gruppi da 5 corsisti e 2 gruppi da 6 corsisti.

Ogni gruppo deve avere a disposizione una superficie di appoggio e un kit di costruzione composto da un numero predefinito di spaghetti, una forbice, un rotolo di scotch, spago pretagliato nella proporzione 20:1 in base al numero di spaghetti del kit, 1 marshmallow. In un tempo predefinito (che può variare da 15 a 25 minuti in base alla grandezza del kit di costruzione) ogni gruppo deve costruire una torre con l’aiuto dei soli materiali del kit di costruzione sopra la quale deve appoggiare il marshmallow.

Se si desidera introdurre anche l’aspetto competitivo, si dichiara vincitrice la torre più alta che alla fine del tempo prestabilito sta in piedi per 1 minuto. Se si desidera introdurre un elemento stressogeno, a 5 minuti prima della fine del tempo prestabilito si possono scambiare i membri dei gruppi, a vari livelli di difficoltà, partendo da 1 solo membro nuovo fino all’arrivare a scambiare tutti i membri tranne 1.

Il tempo per il debriefing varia da 10 a 20 minuti circa in base alla grandezza dell’aula e del grado di approfondimento del singolo argomento dell’esercizio.

Avendo applicato questo gioco esperienziale in 4 aule per un totale di circa 100 persone, ho assistito a risultati estremamente diversi tra i vari gruppi che mi hanno facilitato in fase di debriefing nel creare collegamenti tra i risultati del gioco e il contesto lavorativo.

La necessità di un attenta pianificazione prima dell’inizio dell’attività emerge in quasi tutte le aule in quanto la tendenza generale dei partecipanti è puntare alla torre più alta possibile, sottovalutando nella maggior parte dei casi la necessità di una solida base.

La gestione del tempo è un altro aspetto spesso sottovalutato dai corsisti e si riflette in particolare in due situazioni:

  • completamento dell’esercizio con largo anticipo e successivo cedimento della torre al termine del tempo prestabilito
  • progetto troppo complesso in confronto con il tempo a disposizione con conseguente improvvisazione per il completamento.

dando spazio alle discussioni inerenti i tempi e fasi del progetto, utilizzo delle risorse a disposizione, consegna del progetto etc.

Ho riscontrato un buon coinvolgimento da parte di tutti i partecipanti e una tendenza generale alla divisione dei compiti e quindi assegnazione di ruoli in maniera strutturata all’interno dei gruppi.

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About the Author:

Formatrice freelance per passione, abbraccio uno stile di vita semplice e consapevole. Dedico il tempo libero alla famiglia e all'orto biologico, cercando di inglobare anche gli interessi per il design e fotografia, yoga e montagna. Dopo una solida esperienza nell’ambito industriale, dal 2018 mi dedico esclusivamente alla promozione di comportamenti virtuosi per trasmettere il messaggio che nessuno deve pagare il pane con la propria vita. Mi sono specializzata attraverso master e continui corsi di aggiornamento nello sviluppo di progetti formativi e programmi di miglioramento / comunicazione che invitano a riflettere sulle conseguenze dei propri comportamenti per migliorare la cultura della salute e sicurezza sul lavoro nonché assicurazione qualità.

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